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NEWSLETTER 3 ANNO 2022

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Dolore cronico muscolo-scheletrico

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NEWSLETTER 28 ANNO 2020: La gestione del paziente con dolore muscolo-scheletrico ai tempi del Coronavirus

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NEWSLETTER 27 ANNO 2019: L’UTILIZZO DELLE ONDE D’URTO NELLE PATOLOGIE MUSCOLO SCHELETRICHE

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Campobasso, 23 febbraio 2019 - EVENTO PATROCINATO SI GUIDA

NEWS LETTER 21 ANNO 2018: CONGRESSI REGIONALI G.U.I.D.A. 2018

NEWS LETTER 20 ANNO 2018: RISCHIO INFETTIVO POST OPERATORIO E PRECEDENTI INIEZIONI INTRA ARTICOLARI

NEWSLETTER 19 ANNO 2018: IL TRATTAMENTO RIABILITATIVO DELL ALGODISTROFIA

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103° Congresso della Società italiana di Ortopedia e traumatologia (SIOT)

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Come misurare il dolore?

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Newsletter 13 anno 2017: Terapia infiltrativa intra articolare

La FDA approva l’utilizzo dello stimolatore spinale per la gestione del dolore cronico refrattario

Newsletter 12 Anno 2017: La terapia infiltrativa intra articolare e la riabilitazione: un binomio vincente

Prevalenza del dolore neuropatico in pazienti con Lombalgia

Campobasso, 11 Novembre 2017 - Evento Patrocinato Società Italiana G.U.I.D.A.

DIFFERENTE TRASMISSIONE DEL DOLORE NELLE VARIE FORME DI LOMBALGIA

Newsletter 11 Anno 2017 L’Algodistrofia è una malattia rara?

Efficacia dello Yoga nel trattamento della lombalgia cronica

Newsletter 10 Anno 2017 Diagnosi differenziale del dolore

A COSA È DOVUTO L’EFFETTO DELLA DULOXETINA NELLA LOMBALGIA CRONICA?

Newsletter 9 Anno 2017 Territorialità e interdisciplinarietà della Società Italiana G.U.I.D.A.

Perchè è così difficile capire se l’agopuntura funziona effettivamente

Malta, 22-24 Settembre 2017 - Evento Patrocinato Società Italiana G.U.I.D.A.

Dubbi sulla efficacia della meniscectomia artroscopica parziale nel trattamento del dolore

Persistenza dell’uso di oppioidi dopo chirurgia di anca o di ginocchio

9 - 10 giugno 2017 - Evento Patrocinato Società Italiana G.U.I.D.A.

Lecce, 27 maggio 2017 - Evento Patrocinato Società Italiana G.U.I.D.A.

Update dall’FDA sull’uso nei bambini e nelle donne in gravidanza di codeina e tramadolo

Newsletter 8 - Anno 2017 - Congresso Società Italiana G.U.I.D.A. 2017 – output del Congresso

Newsletter 7 - Anno 2017 - La gestione del paziente con dolore: dalla fisiopatologia alla clinica

Newsletter 6 - Anno 2017 - Raccomandazioni della ACP sulla cura della lombalgia

I CONGRESSO NAZIONALE G.U.I.DA NAPOLI 9/11 MARZO 2017

Avvelenamento da oppioidi in età pediatrica: allerta dall’American Medical Association

Efficacia della vertebroplastica nella riduzione del dolore nelle fratture vertebrali da fragilità

Newsletter 5 - Anno 2016 - Società Italiana G.U.I.D.A. : Nuove Progettualità

Il Dolore nel cinema

Confronto oppioidi paracetamolo FANS

Newsletter 4 - Anno 2016 - I Congresso Nazionale Società Italiana G.U.I.D.A.

Ricerca Bibliografica

Newletter 3 - Anno 2016 - Il dolore muscoloscheletrico: una overview

Ricerca Bibliografica

Oppiodi, il rovescio della medaglia: dipendenza ed effetti correlati

Newsletter 2 - Anno 2016 - Algodistrofia: storia di un nome

Il dolore nell arte

Studio di efficacia e sicurezza su Aceclofenac e Diclofenac

Dolore e artrosi del ginocchio: come trattarlo

Newslette 1 - Anno 2016 - Presentazione Società Italiana G.U.I.D.A.

Dolore in gravidanza

La fondazione: parlano il Presidente e il Direttore Esecutivo

Fibromialgia: la causa dei dolori misteriosi

Sigarette elettroniche, sicure ma aiutano poco a smettere

La qualità del sonno anche questione di cibo e peso

Colesterolo, uno studio rivaluta quello cattivo:

NEWSLETTER 27 ANNO 2019: L’UTILIZZO DELLE ONDE D’URTO NELLE PATOLOGIE MUSCOLO SCHELETRICHE

Le onde d’urto in medicina sono note fin dagli anni ‘70, quando in Germania Haeusler E., e Kiefer W. riportarono la prima frantumazione in vitro di un calcolo renale tramite onde d’urto senza contatto diretto, (Anno 1971), tale intuizione fu così prodigiosa ed ebbe così ampio successo che ad oggi rappresentano la terapia non invasiva standard per il trattamento di tale patologia. Successivamente esse continuarono ad essere studiate finché negli anni ‘90 vennero applicate in ambito muscolo-scheletrico per i ritardi di consolidazione ossea e per le calcificazioni tendinee. Arrivarono in Italia negli anni ‘90 grazie alla Scuola del Prof. Bruno Corrado dell’Università di Napoli.
Dal punto di vista fisico, l'onda d'urto è definita come un'onda acustica sul cui fronte di avanzamento la pressione si eleva, in frazioni di nanosecondi (10-9 secondi), dal livello della pressione atmosferica (1,01-1,02 bar) sino a valori compresi fra 10 e 100 MegaPascal (1 Mpa = 10 bar), ossia fino a 100-1000 volte la pressione atmosferica.
Dal punto di vista classificativo bisogna distinguere tra onde d’urto focali e onde d’urto radiali. Le prime sono onde d’urto generate da generatori piezoelettrici, elettroidraulici o elettromagnetici e tramite un puntatore vengono veicolate in profondità all’interno del tessuto bersaglio con intensità variabile tra 0,08 mj/s e i 0,30 mj/s. Le onde d’urto radiali vengono generate da un generatore meccanico e non vengono veicolate in profondità, bensì hanno azione superficiale sui tessuti, soprattutto meccanica con intensità tra i 500 e 1500 bar.
Le onde d’urto focali sono utilizzabili dal punto di vista terapeutico solo dal medico chirurgo, mentre le onde d’urto radiali possono essere utilizzate oltreché dal medico anche dal fisioterapista.
La velocità di propagazione dell'onda d'urto è determinata dal mezzo in cui si propaga e dall'intensità dell'onda stessa. Le pareti cellulari, che hanno uno spessore di pochi strati molecolari, vengono così sottoposte a elevati gradienti pressori al passaggio dell'onda d'urto (effetto diretto).
Oltre a questo effetto diretto, vi è un effetto indiretto che si esplica attraverso l'interazione delle microscopiche bolle di gas che nascono al passaggio dell'onda. Il sopraggiungere di una successiva onda d'urto a elevata pressione, che colpisce la bolla gassosa, la deforma e ne provoca il collasso, inducendo l’effetto cavitazionale il quale a sua volta induce un effetto di attivazione cellulare con effetto di meccano-trasduzione. E’ proprio grazie a questi fondamenti fisici che le onde d’urto hanno trovato applicazione sempre maggiore e sono cresciuti negli anni gli studi scientifici che hanno chiarito il loro reale meccanismo di funzionamento nei tessuti umani.
Per esempio, a livello del tessuto osseo, in presenza di un ritardo di consolidazione, l'effetto cavitazionale determina la rottura dei cristalli di idrossiapatite con liberazione di microcristalli. Questo fenomeno sarebbe responsabile di un'espansione del numero dei nuclei di aggregazione calcica con riattivazione e ampliamento della risposta osteogenica.
A questo proposito nel 2009 Cacchio et al., aveva condotto uno studio RCT di elevata qualità in pazienti con pseudoartrosi su frattura post-traumatica di ossa lunghe, suddividendolo in 3 gruppi da 40 pazienti, i primi due gruppi avevano subìto trattamento con onde d’urto a diverse intensità, mentre il terzo gruppo era stato sottoposto a revisione chirurgica1. A distanza di 12 e 24 mesi di follow-up tutti e tre i gruppi avevano risolto il loro ritardo di consolidazione valutando i segni radiografici, ma i pazienti dei gruppi trattati con onde d’urto presentavano meno dolore e miglior funzionalità rispetto al gruppo che aveva subito revisione chirurgica.
Sotto questa ottica si possono considerare le onde d’urto come ottima alternativa alla chirurgia nelle patologie da ritardo di consolidazione ossea, alla luce delle minori complicanze infettive e post-operatorie.
Anche Moretti et al., nello stesso anno, in un case series di oltre 200 pazienti, aveva indagato l’efficacia dell’utilizzo delle onde d’urto nei ritardi di consolidazione trovandole efficaci nell’ 80% delle fratture già dopo 45 giorni di distanza dall’ultima seduta 2.
Nel 2015 Thiele et al. ha condotto uno studio sull’osteocondrite dissecante di caviglia e di ginocchio in un gruppo di 40 pazienti sottoposto ad una seduta di onde d’ urto focali (2500 colpi a 0,35 mj/s).
Il subjective score ha mostrato un miglioramento del dolore post trattamento sia a riposo (tutti i pazienti non avevano dolore), che durante l’esercizio fisico (38% dei pazienti aveva lieve dolore durante attività fisica), inoltre si è avuto un miglioramento del gonfiore nel 50% dei pazienti trattati; questo lavoro ha concluso che le onde d’urto sono e sicure nel trattamento dell’ osteocondrite dissecante e, ancora una volta, utilizzabili prima di prendere in considerazione l’opzione chirurgica 3.
Ancora riguardo alle patologie di interesse ortopedico, una review di elevata qualità di Leal et al. del 2015 ha mostrato i risultati di numerosi studi su pazienti affetti da fratture da stress trattati con onde d’urto focali, concludendo che esse possono ritardare e spesso evitare l’intervento chirurgico 4.
Diversi studi inoltre, hanno dimostrato l’effetto antinfiammatorio nei tessuti molli colpiti dall'onda d'urto, legato al fenomeno di neo-capillarogenesi, e dell’aumento del metabolismo del microcircolo, indotta da un aumento dell'ESAF, del VEGF liberato dalle cellule endoteliali danneggiate e dai fibroblasti, con incremento del flusso ematico e conseguente eliminazione dei mediatori chimici dell'infiammazione. Studi sperimentali più recenti hanno proposto un possibile collegamento tra l'azione delle onde d'urto e la produzione di nitrossido d'azoto nei tessuti colpiti. Dalla concentrazione di questo composto chimico deriverebbe una cascata di reazioni, responsabili della risposta angiogenetica, citotossica e neuromodulante.
Riguardo l'effetto analgesico delle onde d'urto sono state formulate diverse ipotesi. Tra le più accreditate vi è la teoria dell'analgesia da iperstimolazione. Secondo questa teoria, una stimolazione dolorosa particolarmente intensa, trasmessa al cervello attraverso i cordoni posteriori del midollo spinale, può attivare un sistema inibitorio discendente in grado di bloccare una successiva trasmissione di stimoli nocicettivi nei cordoni posteriori del midollo spinale. L'analgesia così ottenuta permette di migliorare la funzionalità articolare.
Date queste premesse, e questi razionali di utilizzo, ad oggi, le onde d’urto trovano applicazione pratica negli ambulatori di medicina fisica e riabilitazione come terapia fisica tra le più valide e con crescente interesse da parte della comunità scientifica internazionale.
Nel 2016 una metanalisi di RCT di Jing Lou et al. ha mostrato efficacia con massimo livello di evidenza sulla fascite plantare alle scale valutative degli outcome di dolore e di funzionalità, concludendo che seppur maggiormente costese dei trattamenti tradizionali per la fascite plantare, esse sono maggiormente efficaci 5.
Nel 2015 una review di RCT di L. Gerdesmeyer et al ha evidenziato l’efficacia nell’utilizzo di onde d’urto sulla tendinopatia achillea per quanto riguarda dolore e funzionalità 6.
Riguardo la tendinopatia rotulea Leal et al nel 2015 hanno pubblicato una review che mostra la loro reale efficace solo in fase cronica di malattia sugli outcome dolore e funzionalità e minor efficacia nella tendinopatia rotulea acuta 7.
Lo stesso risultato è stato mostrato nella review di RCT di Thiele del 2015 che mostra ottimi risultati in termini di dolore e funzionalità nell’epicondilite laterale di gomito cronica 8. Numerose evidenze scientifiche sono a supporto dell’utilizzo delle onde d’urto sulla tendinopatia calcifica della cuffia dei rotatori, mentre non vi sono evidenze di efficacia sulla tendinopatia della cuffia dei rotatori non calcifica come evidenziato dalla review del 2014 da Raveendhara R. et al 9. Vi sono studi scientifici che supportano l’utilizzo delle stesse nella sindrome del gran trocantere; come mostrato J. Rompe in un RCT del 2009, le onde d’urto sono più efficaci in termini di dolore e funzionalità delle infiltrazioni di cortisone nella borsa trocanterica nella sindrome del gran trocantere 10.
Oltre alle patologie muscolo-scheletriche le onde d’urto stanno subendo un importante interesse in ambiti estetici, dermatologici, cardiologici, neurologici ed internistici, motivo per il quale la società internazionale ne ha regolamentato l’utilizzo per patologia.
Come accennato, dunque, la International Society for Medical Shockwave Treatment nel 2016 tramite una consensus di esperti internazionali ha stilato le indicazioni standard per l’utilizzo delle onde d’urto, le indicazioni empiriche, le indicazioni eccezionali e le controindicazioni per il loro utilizzo.
Ad oggi, le onde d’urto hanno indicazioni standard internazionalmente accettate nel trattamento di tendinopatie croniche (tendinopatia calcifica di spalla, epicondilopatia laterale di gomito, sindrome del gran trocantere, tendinopatia achillea, fascite plantare con o senza sperone calcaneare), nelle patologie ossee (ritardo di consolidazione, pseudoartrosi, fratture da stress, necrosi avascolare ossea, osteocondrite dissecante), nelle patologie della cute (ferite non guarite, ulcere cutanee, ustioni).
Le indicazioni di utilizzo clinico empiricamente testato invece sono per: tendinopatie (tendinopatie della cuffia senza calcificazioni, epicondilite mediale del gomito, tendinopatia adduttoria, tendinopatia della zampa d’oca, tendinopatia dei peronei, tendinopatia di piede e caviglia), patologie ossee (sd da edema osseo, malattia di Osgood Schlatter, sd da stress tibiale mediale), patologie della cute, patologie muscolari (sindrome miofasciale, lesioni muscolari senza discontinuità).
Hanno indicazioni eccezionali in altre patologie muscolo-scheletriche (artrosi, malattia di Dupuytren, malattia di Ledderhose, sd di De Quervain, dito a scatto), patologie neurologiche (spasticità, polineuropatie, malattia di Peyronie), linfedema.
Vi sono indicazioni sperimentali per: ischemia miocardica, lesioni nervose periferiche, patologie spinali, calcificazioni cutanee, patologie parodontali, patologie mandibolari, osteoporosi.
Mentre ad oggi, le controindicazioni sono per pazienti con pace-maker, tumori, gravi coagulopatie, gravidanza (se presenza di feto in prossimità dell’area da trattare).
Si può concludere che negli ultimi anni vi è sempre un maggior interesse per l’utilizzo delle onde d’urto in ambito muscolo-scheletrico per via del loro effetto biologico sui tessuti danneggiati, alcuni le considerano l’alternativa futura ad alcuni tipi di chirurgia, tuttavia è importante continuare a stimolare la comunità scientifica a produrre lavori che supportino la loro reale efficacia e ne studino gli effetti a lungo termine.

BIBLIOGRAFIA:

1) Cacchio A , Giordano L , Colafarina O, et al. Extracorporeal Shock-Wave Therapy Compared with Surgery for Hypertrophic Long-Bone Nonunions. J Bone Joint Surg Am. 2009; 91:2589-97

2) Moretti B , Notarnicola A, Moretti L, et al. Bone healing induced by ESWT. Mini review. Clinical Cases in Mineral and Bone Metabolism. 2009; 6(2): 155-158.

3) Thiele S, Thiele R, Gerdesmeyer L et al. Adult osteochondritis dissecans and focussed ESWT: A successful treatment option. International Journal of Surgery. 2015; 191e194.

4) Leal C, D'Agostino C, Gomez Garcia S . Current concepts of shockwave therapy in stress fractures. International Journal of Surgery. 2015;195-200.

5) Jing L, Shuai W, Shuitao L, et al. Effectiveness of Extracorporeal Shock Wave Therapy Without Local Anesthesia in Patients With Recalcitrant Plantar Fasciitis; A Meta-Analysis of Randomized Controlled Trials. Am J Phys Med Rehabil. 2016;00: 00–00.

6)Gerdesmeyer L , Mittermayr R, Fuerst M , et al. Current evidence of extracorporeal shock wave therapy in chronic Achilles tendinopathy. International Journal of Surgery. 2015;154e159.

7) Leal C, Ramon S, Furia J, et al. Current concepts of shockwave therapy in chronic patellar tendinopathy. International Journal of Surgery. 2015; 160e164.

8) Thiele S, Thiele R, Gerdesmeyer L . Lateral epicondylitis: This is still a main indication for extracorporeal shockwave therapy. International Journal of Surgery. 2015;165-170.

9) Raveendhara R. B, Flavin E N, Vaysbrot E. High-Energy Extracorporeal Shock-Wave Therapy for Treating Chronic Calcific Tendinitis of the Shoulder. A Systematic Review. 2014. Ann Intern Med. 2014;160:542-549.

10) Rompe J D, Segal N A, Cacchio A. Home Training, Local Corticosteroid Injection, or Radial Shock Wave Therapy for Greater Trochanter Pain Syndrome. The American Journal of Sports Medicine.2009;Vol37;N 10.

Professor Stefano Masiero

video pillole del prossimo Congresso Nazionale
Il congresso nazionale di Torino si avvicina ed ormai tutto è pronto per dare inizio ai lavori. Il programma scientifico, che è possibile consultare online sul nostro sito, mostra i numerosi temi trattati e tutti di massimo interesse. In questa nuova rubrica abbiamo preparato una serie di video interviste in cui i relatori ci presenteranno brevemente i contenuti più interessanti dei loro interventi. Buona visione
Intervista Prof. Alberto Migliore


Intervista Prof. Giovanni Iolascon


Intervista Prof. Umberto Tarantino


Intervista Prof. Marco Invernizzi


Intervista Prof. Antimo Moretti


Intervista Prof. Biagio Moretti


Intervista Dott.ssa Monica Pinto


Intervista Prof. Raffaele Pellegrino

Rai News 24
"Basta la salute" Algodistrofia - Prof. Giovanni Iolascon, Ortopedico e Fisiatra e Direttore esecutivo di G.U.I.D.A, spiega criticità e problematiche legate a questa patologia.

Rai News 24
"Basta la salute" Dolore cronico - Prof. Giovanni Iolascon, Ortopedico e Fisiatra e Direttore esecutivo di G.U.I.D.A, spiega criticità e problematiche legate a questa patologia.

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La campagna proposta sul nostro sito SI-G.U.I.D.A. dedicata all’algodistrofia ha avuto un enorme successo. Abbiamo ricevuto numerose richieste da parte di pazienti, ma anche medici, su consigli e chiarimenti sul corretto approccio di tale condizione sia dal punto di vista diagnostico che terapeutico. In letteratura ci sono sempre maggiori evidenze sull’efficacia dei trattamenti farmacologici mentre il ruolo delle terapie fisiche strumentali, nonostante il loro ampio utilizzo nella pratica clinica, non è completamente chiaro né supportato da una robusta evidenza scientifica. Abbiamo affrontato tali argomenti con il Dott. Antimo Moretti, Ricercatore in Medicina Fisica e Riabilitativa presso l’Università degli studi della Campania Luigi Vanvitelli

Tra le complicanze della pandemia da COVID19, l’aumento di casi di dolore muscoloscheletrico rappresenta una condizione di rilevante interesse. Molti pazienti affetti da COVID, con entità cliniche diverse, dalle forme paucisintomatiche a quelle che necessitano di degenza in terapia subintensiva o intensiva, riportano riacutizzazioni di sindromi dolorose che possono risultare di difficile gestione. A questo si aggiungono le difficoltà logistiche e la riorganizzazione delle modalità di erogazione dei servizi sanitari e pertanto, seguire in maniera appropriata e attenta tali pazienti, risulta ancora più complicato. Abbiamo affrontato questi importanti argomenti con la Prof.ssa Maria Caterina Pace, Professore ordinario di Anestesia, Rianimazione, Terapia Intensiva e Terapia del dolore presso l’Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli” e Presidente dell’AISD, Associazione Italiana per lo Studio del Dolore.

LA DIETA MEDITERRANEA
La dieta mediterranea è unanimamente considerata l’approccio nutrizionale più idoneo per condurre un corretto stile di vita. E’ infatti stata identificata nel 2010 dall'UNESCO come Patrimonio Culturale Immateriale dell'Umanità, su proposta di alcune nazioni, tra cui l’Italia. Tale approccio ha dimostrato avere un significativo effetto positivo su numerosi processi fisiologici e un ruolo anche nella prevenzione di condizioni patologiche. Nuove prospettive in questo tema sono sicuramente una maggiore conoscenza del ruolo della dieta mediterranea nelle infezioni, come quella recente da Sars COV 2 e le modalità di come implementare con maggiore successo tale approccio nella quotidianità per prevenire l'invecchiamento cognitivo e fisico, in particolare quello muscolo scheletrico. Abbiamo affrontato tali temi con la Prof.ssa Stefania Maggi, Dirigente di ricerca del CNR e Presidente della fondazione “Dieta Mediterranea”.

La medicina di genere rappresenta da sempre un tema di grande interesse scientifico. Identificare possibili differenze in termini di suscettibilità, manifestazioni cliniche e gestione terapeutica potrebbe avere delle ricadute su un diverso approccio al paziente. Tuttavia, solo di recente il Ministero della Salute ha pubblicato un Piano per la l’applicazione e la diffusione della Medicina di Genere, con l’obiettivo di focalizzare l’attenzione su questo problema. La differenza tra sessi ha trovato un riscontro anche nella recente pandemia da COVID19, in cui sono in studio fattori di genere che avrebbero un ruolo nell’espressione clinica e nella terapia della malattia. Abbiamo affrontato questi argomenti con la Professoressa Anna Maria Moretti, Presidente della Società Italiana di Medicina di Genere.

L’osteoporosi è spesso definita una “malattia silenziosa” in quanto caratterizzata da uno scarso corteo sintomatologico ed un andamento subdolo. Considerando globalmente il quadro clinico, il dolore rappresenta sicuramente un sintomo di rilevante importanza che può riscontrarsi come conseguenza delle complicanze fratturative associate a tale patologia. Analizzare correttamente ed identificare tale sintomo è fondamentale per il clinico per impostare un corretto percorso diagnostico e prescrivere la terapia più appropriata. Abbiamo affrontato questi importanti argomenti con la Professoressa Maria Luisa Brandi, Professore Ordinario di Endocrinologia dell’Università di Firenze e Presidente della Fondazione Italiana Ricerca sulle Malattie dell'Osso.

La riabilitazione nel periodo del lock down ha riscontrato numerose difficoltà nell’erogazione delle prestazioni in setting ospedalieri e soprattutto ambulatoriali. La necessità di mettere in pratica le dettagliate norme anticovid, ha richiesto un adeguamento dei reparti in termini strutturali, una maggiore organizzazione del personale medico e infermieristico e un attento controllo dell’accesso ai presidi dell’utenza. In questo contesto, ed in associazione a tali modifiche, la maggiore diffusione della telemedicina e della teleriabilitazione ha permesso di garantire un continuum nelle cure permettendo una corretta gestione del paziente, anche con sindromi dolorose. Abbiamo affrontato questi temi con il Professor Pietro Fiore, Presidente della Società Italiana di Medicina Fisica e Riabilitativa.

Il rallentamento delle attività cliniche e chirurgiche nel corso di lock-down per COVID-19 ha inevitabilmente avuto delle conseguenze sullo stato di salute anche nel paziente ortopedico. Tra le diverse criticità, il ritardo all’intervento per protesi articolare ha determinato un sensibile peggioramento in termini di dolore e di limitazione funzionale con un notevole impatto psicologico e sulla qualità di vita di tali pazienti. Inoltre, è stato riscontrato anche un maggiore uso e, in alcuni casi, abuso di farmaci antidolorifici ed antiinfiammatori per controllare la sintomatologia. Abbiamo affrontato tali argomenti con il Professor Umberto Tarantino, Presidente della Società GUIDA e Professore Ordinario di Malattie dell’apparato locomotore all’Università di Torvergata.

La gestione del dolore acuto e del dolore cronico non può essere trascurata e spesso richiede l'utilizzo di farmaci antinfiammatori ad uso prolungato. La pandemia da Covid-19, influendo anche sulle visite ambulatoriali, ha complicato ulteriormente l'approccio al paziente aumentandone le paure. Ne abbiamo parlato con il Professor Giovanni Iolascon, Ortopedico e Fisiatra e Direttore esecutivo di G.U.I.D.A.

“Intervista pubblicata su: «pharmastar.it»”

La pandemia da coronavirus ha complicato la gestione delle patologie acute e croniche che affliggono la popolazione italiana. In questo contesto non deve essere dimenticato il dolore muscolo scheletrico cronico.
Il Professor Giovanni Iolascon, Ortopedico e Fisiatra e Direttore esecutivo di G.U.I.D.A, spiega criticità e problematiche legate a questa patologia.

La nutrizione è sempre più un aspetto di centrale importanza per la salute di un soggetto. Oltre alle note conseguenze di una corretta alimentazione sull’incidenza e sull’intensità di diverse patologie come quelle respiratorie, cardiologiche e tumorali, recentemente riscontriamo un interesse crescente sul possibile ruolo dei micronutrienti assunti con la dieta o dei supplementi sullo sviluppo e sulla percezione del dolore. Affrontiamo tale argomento con la Professoressa Silvia Migliaccio.

Le persone con problemi a livello della cartilagine articolare, soprattutto a causa dell’artrosi dell’anca o del ginocchio o per problematiche di tipo traumatologico, sono solite ricorrere ai benefici della terapia infiltrativa intra articolare. Oggi si trovano in una condizione di disagio a causa dell’epidemia di Covid-19 . Per tenere le articolazioni in buono stato, in attesa di poter quanto prima riprendere la cura, ci sono 3 consigli che vanno seguiti.

“Intervista pubblicata su: «www.terapiainfiltrativa.it»”

Dott. Sergio Crimaldi
Specialista in chirurgia ortopedica e traumatologia
HUMANITAS MD – Ortopedia 2 “Chirurgia Ortopedica Mininvasiva e Nuove Tecnologie”


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Presidente Giovanni Iolascon

Direttore Esecutivo della Società G.U.I.D.A. Professore di Medicina Fisica e Riabilitativa Seconda Università di Napoli

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Direttore Esecutivo Alberto Migliore

Professore di Reumatologia, Ospedale San Pietro – FBF Roma

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Past President Umberto Tarantino

Professore Ordinario di Malattie Apparato Locomotore Coordinatore della Scuola di Specializzazione in Ortopedia e Traumatologia.

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Ultimi Comunicati stampa AIFA

24/01/2024
Dirigenti II Fascia - aggiornamento sezione
L'Agenzia Italiana del Farmaco, ai sensi del d.lgs. 33/2013, rende disponibili aggiornamenti della sezione "Dirigenti II Fascia".
23/01/2024
Notifica dei provvedimenti - Ufficio Ispezioni e Autorizzazioni GMP Medicinali
Modalità di notifica dei documenti prodotti dall’Ufficio Ispezioni e Autorizzazioni GMP Medicinali (prodotti in formato cartaceo e prodotti in formato elettronico e firmati digitalmente).
23/01/2024
Esiti della riunione del Comitato Prezzi e Rimborso (CPR)
L'Agenzia Italiana del Farmaco rende disponibile l'esito dei lavori della riunione del Comitato Prezzi e Rimborso (CPR) dell'AIFA del 12 e 15 gennaio 2024.
23/01/2024
Attivazione web e pubblicazione schede di monitoraggio - Registro ROCTAVIAN
Si informano gli utenti dei Registri dei Farmaci sottoposti a Monitoraggio che, a partire dal 23/01/2024 è possibile utilizzare, in regime di rimborsabilità SSN, il medicinale ROCTAVIAN per una specifica indicazione terapeutica.
23/01/2024
Indicatore di tempestività dei pagamenti - aggiornamento sezione
L'Agenzia Italiana del Farmaco, ai sensi del d.lgs. 33/2013, rende disponibili aggiornamenti della sezione "Indicatore di tempestività dei pagamenti".
23/01/2024
Provvedimenti dirigenti - aggiornamento sezione
L'Agenzia Italiana del Farmaco, ai sensi del d.lgs. 33/2013, rende disponibili aggiornamenti della sezione "Provvedimenti dirigenti".
23/01/2024
Prevenzione della Corruzione - aggiornamento sezione
L'Agenzia Italiana del Farmaco, ai sensi del d.lgs. 33/2013, rende disponibili aggiornamenti della sezione "Prevenzione della Corruzione".
22/01/2024
Modifica Registro BRUKINSA (MZL)
Si informano gli utenti dei Registri dei Farmaci sottoposti a Monitoraggio che, è stato aggiornato il Registro web BRUKINSA dedicato al monitoraggio di una specifica indicazione terapeutica.
22/01/2024
Titolari di incarichi politici, di amministrazione, di direzione o di governo - aggiornamento sezione
L'Agenzia Italiana del Farmaco, ai sensi del d.lgs. 33/2013, rende disponibili aggiornamenti della sezione "Titolari di incarichi politici, di amministrazione, di direzione o di governo".
22/01/2024
Riepilogo dei pagamenti a titolo di Ripiano della spesa farmaceutica acquisti diretti anno 2022
L’Agenzia ha effettuato una ricognizione dei pagamenti effettuati dalle aziende farmaceutiche alla data odierna, sulla base delle informazioni pervenute.
22/01/2024
Epatite C: aggiornamento del 22 gennaio 2024 sui pazienti arruolati Notizia in evidenza
L'Agenzia Italiana del Farmaco rende disponibile l’aggiornamento settimanale dei dati relativi ai trattamenti con i nuovi farmaci ad azione antivirale diretta di seconda generazione (DAAs) per la cura dell’epatite C cronica, raccolti dai Registri di monitoraggio AIFA.
19/01/2024
Aggiornamento "Diario di bordo sulla Trasparenza"
L'Agenzia Italiana del Farmaco rende disponibile on line l'aggiornamento del "Diario di Bordo sulla Trasparenza" al 19/01/2024.

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